Urbisaglia - July 2011
On December 15, 2010, and e-mail arrived from Macerata, Italy, with the following, extraordinary news that the Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea (IRPEF) had recommended that I be given an Honorary Citizenship from the City Council of Urbisaglia, the small town in the Marche where my Father had been interned in 1941-42.
Letter 1 - Wednesday, December 15, 2010
Istituto storico della Resistenza di Macerata
Gent.ma signora Bratuz,
Sono la direttrice dell'Istituto storico della resistenza di Macerata. Il nostro Istituto da sempre si occupa delle vicende degli internati nei campi della provincia di Macerata e dunque siamo anche a conoscenza della vicenda di suo padre, internato al campo di Urbisaglia. Il Comune di Urbisaglia, su nostra segnalazione, sarebbe veramente lieto di poterle concedere la cittadinanza onoraria, e sarebbe per noi un piacere e un onore se potesse partecipare alla cerimonia pubblica in cui la cittadinanza le verrà conferita.
………Speriamo caldamente che lei voglia accettare il nostro modesto riconoscimento e che ci faccia l'onore di essere nostra ospite.
Nell'attesa di una sua cordiale risposta, la saluto caramente.
Annalisa Cegna
Translation
I am the director of the Istituto storico della resistenza di Macerata. Our Institute has dealt for a long time with the events concerning the internees in the camps of the province Macerata and therefore we are also aware of the facts about your father, who was interned in the camp of Urbisaglia. The City Council of Urbisaglia, following our recommendation, would be truly pleased to be able to award you an honorary citizenship, and it would be for us a pleasure and an honour if you could participate in the public ceremony in which the citizenship shall be conferred.
…. We warmly hope that you will accept our modest recognition and that you may honour us by being our guest.
Annalisa Cegna
Dr. Cegna’s letter was followed by one from the Mayor of Urbisaglia, Roberto Broccolo
Comune di Urbisaglia
Letter 2 - Gent.ma Prof.ssa Damjana Bratuž,
come anticipato precedentemente è con immenso piacere che le comunichiamo la volontà del Consiglio Comunale di conferirle la cittadinanza onoraria del Comune di Urbisaglia.
Questo gesto vuole essere un sincero e fraterno riconoscimento alla memoria di suo padre, Rudolf Bratuž, deportato nel campo di internamento di Abbadia di Fiastra, lontano dalla sua terra e dai suoi affetti, dove rimase dal 29 Aprile 1941 al 31 Gennaio 1942, prima di essere trasferito a Gorizia sua città natale, come risulta dai documenti conservati presso l’archivio storico di questo comune,
Se è vero, come emerge dalla corrispondenza che intrattenevate in quei mesi, che l’ospitalità di Urbisaglia è riuscita ad alleviare le sofferenze di suo padre nel periodo più brutto della storia dell’umanità, ci auguriamo che il conferimento della cittadinanza onoraria del nostro comune, possa rendere ancora più forte e bello il ricordo di un uomo, un padre, che ha visto calpestata la propria dignità.
In attesa di poterla avere nella nostra comunità durante la sua prossima visita in Italia (9-10 Luglio?), rinnovando il nostro affetto e la nostra vicinanza, la salutiamo cordialmente.
Il Sindaco
Roberto Broccolo
Translation
Dear Professor Damjana Bratuž,
As previously announced, it is with immense pleasure that we inform you about the wish of the City Council to confer upon you the Honorary Citizenship of the town of Urbisaglia. This gesture is meant to be a sincere and fraternal recognition in the memory of your father, Rudolf Bratuž, who was deported to the internment camp of Abbadia di Fiastra, far from his native land and from his dear ones, where he remained from April 29 1941 to January 31 1942, when he was transferred to his hometown Gorizia, as is evident from the documents stored in the historical archives of our town.
If it is true, as it emerges from your correspondence during those months, that Urbisaglia’s hospitality was able to alleviate the suffering of your father during the ugliest period of human history, we hope that the awarding of the honorary citizenship of our town may make even stronger and more beautiful the memory of a man, of a father, whose dignity had been crushed.
Waiting to receive you in our community during your next visit to Italy, and renewing our affection and our closeness, we send you our best regards.
The Mayor,
Roberto Broccolo
Press
Before the ceremony, the following article by Giovanni De Franceschi appeared in Il Resto del Carlino.
Cittadinanza onoraria per la figlia di un internato - PDF
The content of this article refers to information available also on http://www.eclettico.org/israele/urbis/rudolf.htm
Ceremony
My sister Bogdana Bratuž-Petje came from Gorizia to attend the ceremony, and was therefore also conferred the Honorary Citizenship of Urbisaglia.
Photos from the ceremony held on the evening of Monday, July 11, 2011:
Photo 1: Mayor Roberto Broccolo, Damjana
Photo 2: At the invitation of the Mayor, some of the Counselors address the audience:
Counselor Giovanna Salvucci, representing the ANPI Section of Urbisaglia is “honoured and moved in welcoming the sisters Damjana and Bogdana, and underlines the fact that ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) is full of young people who want to remember the events of those years as a warning and a testimony to the values of respect for individuals and of democracy, and who invite us to be attentive and watchful so that such events do not happen again.”
Photo 3: Counselor Domenico Mucci (sitting at the table, third from the right), majority leader, remembers that it is the third time that an honorary citizenship is conferred to people involved in the internment camp of Urbisaglia, and although with the Remembrance Day/Giorno della memoria [January 27] one remembers the Jewish victims, there is no memory of other persecuted communities. There are the guilty who have never paid for the crimes they committed, and one has been silent about it, never pursuing certain truths about the internments and the persecutions.
Photo 4: The Mayor reads some of the letters written by Rudi Bratuž during his internment, as well as some of the poems he dedicated to my little sister [See above Lettere di un internato.pdf]
Photo 5: My short speech to thank the Mayor and the City Council of Urbisaglia. See the text below:
URBISAGLIA 1941-2011
DOPO SETTANT'ANNI
Mio padre mori' in Canada il 14 Luglio del 1982. Fino all'ultimo, seduto al tavolo sulla sua sedia a rotelle, amava srivere e riscrivere pensieri e memorie in sloveno, in tedesco e in italiano. E copiava e ricopiava l'elenco di quelli che chiamava ''meine Israelitische Freunde'', i miei amici ebrei, che erano stati i suoi compagni di internamento: quarantadue nomi che ho ritrovato trascritti in numerosi fogli e quaderni, con penne di tinta diversa, con una grafia che si rimpiccioliva man mano fino a diventare quasi indecifrabile.
Eppure, alcuni decenni dopo la morte di Rudi, il destino ha permesso a questo elenco di nomi di trovare nuova visibilita' e risonanza presso i discendenti americani dei suoi amici ebrei. Attraverso il miracolo dell'Internet alcuni hanno riconosciuto in quelle trascrizioni tremolanti i nomi dei loro nonni, dei genitori, o di parenti scomparsi. Mi sono pervenute domande dolorose su qualsiasi dettaglio io potessi ancora fornire sul fato di quegli esseri umani dopo la loro deportazione ad Auschwitz nel 1943 – dopo Urbisaglia.
Mio padre porto' con se' in Canada nel 1968 le lettere che ci aveva scritto da Urbisaglia e che avevamo conservato a Gorizia, le foto prese a Villa Bandini e i suoi quaderni di poesie. Fu Giorgio Bassani a incoraggiarmi a farle conoscere, quando ebbi la fortuna di incontrarlo in Canada alla nostra universita' negli anni '70. Gli avevo mostrato alcuni scritti e Bassani lesse ad alta voce qualche pagina – composte da un naif, diceva, ma che lo incantavano per le loro immagini, la fantasia, e per la documentazione che contenevano. Gli era parso anche di riconoscere uno dei volti tra gli internati ebrei in una delle foto che gli mostrai.
In Canada mio padre continuo' a riscrivere e ricopiare altre pagine che intitolo' ''Le mie tre prigioni e tre medaglie''. Le prigioni erano state quelle sotto Vittorio Emanuele, sotto Mussolini, e Tito. Nella Gorizia austriaca mio padre fu chiamato alle armi appena diciassettenne, durante la Prima Guerra e alla fine del conflitto fu imprigionato dalle autorita' militari italiane a Legnago, la cui fortezza aveva fatto parte del 'temutissimo quadrilatero' delle prigioni austriache. Con lui c'erano altri reduci dell'esercito austriaco che avevano servito l'imperatore.
Durante la Seconda Guerra mio padre fu chiamato alle armi per breve tempo nell'esercito italiano. La presenza di mia sorella a questa cerimonia mi porta il ricordo di quando avevo sei anni e non mi rendevo conto che la mamma aspettasse un bambino; Ma i clienti del caffe' continuavano a domandarmi:'' Che cosa preferiresti avere, un fradelin o 'na sorelina?'' E io, pronta: '' 'na sorelina, perche' un fradelin, dopo, 'l deve andar solda'… . Io ebbi la mia sorellina; nostro padre ando' solda' due volte, ma per il Canada risulto' essere stato sempre dalla parte sbagliata quando, malato, negli anni '70, non pote' essere ricoverato nell'ospedale dei veterani delle due guerre… (We are very sorry, mi dissero, 'siamo molto spiacenti').
Con la Seconda Guerra venne anche l'internamento a Urbisaglia – Bassani me lo descrisse come ''rose e fiori''. Credo che pur nelle penose circostanze dell'internamento, Urbisaglia rappresentasse sempre per mio padre il ricordo della sola volta che nella sua vita pote' godere del sostegno, della solidarieta', e del rispetto di un gruppo di uomini di un alto spessore umano e culturale.
Alla fine della Seconda Guerra papa' fu deportato dalle autorita' jugoslave con molti italiani e sloveni della zona. Per quasi tre mesi non sapevamo se fosse vivo. Qui a Urbisaglia ho ricevuto anni fa la copia della pagina del registro del 1941 con i dati dell'arrivo di mio padre (e anche una copia della pagina dove veniva dato il permesso agli internati ebrei di ricevere il pane azimo). A Lubiana, alcuni anni fa, ho potuto vedere anche il registro della prigione dove fu rinchiuso mio padre – un'esperienza mostruosa per quello che vi ho letto. Papa' non parlo' mai di quello che si e' risaputo solo negli anni '90, con l'indipendenza della Slovenia. Solo una volta lo sentii dire che almeno un po' d'aria avrebbe potuto dare nutrimento.
Le redenzione venne per lui nel 1948 quando fu eletto consigliere comunale a Gorizia come 'indipendente'. Furono quei dodici anni trascorsi quale consigliere comunale e provinciale che gli diedero le tre medaglie di cui era tanto orgoglioso. Non parlava mai del suo buon lavoro presso il
Consiglio Comunale, ma tra le sue carte ho trovato in Canada questo foglio proprio del 1948, di quando pronuncio' le prime parole di saluto in sloveno che si fossero sentite nella sala del Consiglio dai tempi dell'Austria, cioe' da quando Gorizia era una citta' di frontiera quadrilingue. Mio padre fece fronte alle proteste e alla derisione dei neo-fascisti presenti. Leggo le sue parole:
Gospod Predsednik,
V imenu svojih slovenskih volivcev Vas pozdravljam v tej ustanovi, ki nam je bila nad tri destletja zaprta: še pred 36. leti so v tej ustanovi naši predniki razpravljali dvojezično o koristih naše pokrajine, ki pa je v teku časa izpreminjala svoje meje in svoje etnografsko lice.
Dejstvo je eno:po 36 letih smo se zopet zbrali svobodno izvoljeni zastopniki državjlanov obeh jezikov, da skupno vodimo upravo goriške pokrajine v dobrobit naših ljudstev.
Slovesno obetam danes v tej ustanovi, da bom (1) ščitil vse koristi slovenske manjšine in (2) da bom konstruktivno sodeloval pri vsakem delu, ki ima za cilj mirno sožitje obeh narodnosti, ter blagostanje prebivalstva goriške pokrajine.
Signor Presidente, Nel porgerVi il saluto degli elettori Sloveni ed il mio personale in questa giunta dalla quale eravamo esclusi per ben 36 anni, dichiaro di voler strenuamente difendere i diritti della minoranza Slovena, e di collaborare construttivamente a ogni opera che voglia creare un'atmosfera di distensione e che miri al benessere della popolazioni della Provincia di Gorizia.
Dio mi assista!
Bratuš Rodolfo
Reproduction of his 1948 original script - PDF
Il 12 luglio del 2001 Gorizia divento' ufficialmente trilingue, con lo sloveno e il friulano tutelari '' per la salvaguardia delle minoranze linguistiche storiche'' – naturalmente tra le feroci proteste di A.N.
Se solo mio padre avesse potuto assistere alla festa del 1. Maggio del 2004 a Gorizia, alla Piazza della Transalpina con la sua storica stazione ferroviaria asburgica. Scomparve quel giorno la 'barriera' simbolo di tanto odio, e Romano Prodi, allora Presidente della Commissione Europea disse: '' Oggi e' la piu' bella giornata di tutta la mia vita politica – Da tanti anni aspettavo cadesse l'ultimo muro''.
Se mio padre avesse assistito all'evento di questa sera, credo che avrebbe detto anche lui che questo era il piu' bel giorno della sua vita – e avrebbe aggiunto: ''Che Dio vi benedica''.
Damjana Bratuž
Urbisaglia, 11 luglio 2011
Photo 6:
Il conferimento della cittadinanza onoraria - PDF
Translation
Comune di Urbisaglia
[Municipality/Town Council of Urbisaglia]
The conferment/awarding of the honorary citizenship to
Damjana Bratuž
is meant to be not only a due compensation for the sorrow and the suffering that so many were forced to endure because of the internment itself, or of that of their relatives at the Abbey of Fiastra, which the beauty of the place and the kindness of the inhabitants could only partially mitigate. On the occasion of the 150th anniversary of the Italian unity we wanted to give it a precise meaning: the birth of a nation does not mean erasing – often with force and abuse – the cultural, linguistic, historical differences of the inhabitants of a territory, but rather to build a community of women and men who, starting from their own identity, know how to create the conditions of a harmonious coexistence.
Photo 7: Concluding remarks by the Mayor
Photo 8 and 9: A small concert of Mozart Arias was given by two gifted young singers attending the Music Conservatory
Photo 10: On the right, Professor Silverio Ruggieri of the University of Macerata, who had attended the memorial events of 1998, and has since become a friend. I am greeting the former Mayor, Dr. Giulio Pantanetti.
Photo 11: A pleasant surprise, to see the former Mayor of Urbisaglia, Dr. Giulio Pantanetti, who had been responsible for the splendid organization of the memorial events of 1998. On the table one can see copies of the 1998 memorial booklet edited by Roberto Cruciani and Betto Salvucci. The booklet was re-published for this 2011 occasion and copies were offered to those attending the ceremony.
Photo 12: With the Urbisaglia gonfalon
Photo 13: On the Left, Deputy Mayor Christian Rozzi, and other members of the City Council.
Delibera/Resolution of the City Council - PDF
The entire proceedings are described in detail in the Delibera/Resolution, kindly provided by the capogruppo/Majority Leader, Mr. Domenico Mucci – pdf.
More Photos
http://www.eclettico.org/israele/urbis/pollak.htm
Dr. Annalisa Cegna
Urbisaglia 2011, with Bogdana and Signor Galliano Nabissi
Dr Antonella Gallarotti
Article received from the City Council of Urbisaglia - PDF
Interview
A journalist from the Trieste Slovenian daily Primorski Dnevnik came to Gorizia, my native city, to interview my sister and myself:
Article published in Primorski Dnevnik on July 28, 2011 - PDF
Western News September 22 2011.
Family's hardship honoured by community - PDF
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