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In Italian - Tre giorni di studio dedicati a Bartók
Gazzetta Di Parma - Giovedi 19 Novembre 1998
Con la pianista Damjana Bratuz al «Boito«
Il Conservatorio di musica «Boito» ospita
la pianista italo-canadese Damjana Bratuz, per dei seminari
su «Il mondo di Béla Bartók».
Gli incontri si terranno: oggi alle ore 11 (Sotto
il segno dell'orso, introduzione alla poetica bartokiana
accompagnata dai «segni», «valori»,
«gesti», «voci», che hanno formato
e sostenuto la sua vita artistica musicale, partendo
dal concereto mondo contadino ungherese; nel pomeriggio
l'incontro continuerà con gali allievi di pianoforte
affrontando lo specifico repertorio), do domani (Due
letture di Harvard: Bartok (1945), Calvino (1985)
in cui affronterà il problema della forma attraverso
i temi dlla «Ieggerezza», «ripidita»,
«esattezza», «visibilita», «molteplicità»,
e soprattutto evidenziando le «connessioni invisibili«
come fondamento della loro riflessione sull'arte; alle
ore 21, Damjana Bratuz terrà un concerto con
musiche di Liszt e Bartok, attorno ai temi delle trascrizioni
di caniti popolari, lamenti, uomo e natura e delle danze)
e sabato (conclusione con un lavoro sul trio Contrasts
(1938) affidato agli studenti del Trio Klee: Marco Lena
pianoforte, Riccardo Bellini violino e Marco Ignoti
clarinetto).
Tutti gli incontri si terranno presso la Sala Verdi
del Conservatorio e sono aperti agli studenti e al pubblico
interessato.
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Damjana Bratuz
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Damjana Bratuz è profesore Emerito dell'Università
del Western Ontario, dove dal 1967 ha guidato un'intera generazione
di pianisti canadesi. Dopo il suo brillànte diploma
al Conservatorio di Trieste, ha studiato con Carlo Zecchi
ed Alfred Cortot e ha iniziato una promettente carriera pianistica
e pedagogica. Una borsa di Studio Fullbright la condusse negli
Stati Uniti, dove nel 1967 all'Indiana University di Bloomington,
fu la prima donna ad ottenere il Dottorato in Letteratura
ed Esecuzione Pianistica. Nelle sue ricerche esplora le convergenze
tra le arti e la letteratura. I suoi contributi sono stati
presentati in conferenze internazionali. Con la tesi di laurea,
ha avuto inizio la sua ricerca sugli elementi folcloristici
nell'opera di Bartók che ha continuato a sviluppare
durante la sua carriera accademica, in un'inchiesta vasta
ed originale, i cui risultati ha condiviso sia con il mondo
accademico internazionale, sia con il pubblico più
vasto, tanto nei centri maggiori che in piccole comunità
canadesi.
I suoi seminari bartókiani, le master-classes, le
conferenze-concerto, i corsi universitari ed estivi, le tournée
per l'anno del centenario di Bartók, sono stati premiati
nel 1981 dal riconoscimento del governo ungherese. Damjana
Bratuz è ritornata in Europa per la prima volta nel
1990 con un premio, del Ministero degli Esteri italiano per
ricerche di Semeiotica Musicale presso l'Universita di Bolognà.
Nel 1993 ha insegnato all'Université Canadienne en
France di Nizza, continuando a presentare i risultati dei
suoi studi in conference internazionali, ultime tra le quali
Imatra (Finlandia) nel 1996 e Bologna nel novembre dèllo
stesso anno. Il concerto solistico offerto a Imatra, le è
valso un invito da parte dell'Accademia Musicale Sibelius
e dall'Università di Helsinki, nonché l'invito
a tenere delle master-classes.
Invitata dall'Accademia Pianistica di Imola e dall'Istituto
Gramsci, ha presentato seminari e conferenze bartókiane
a Imola e presso i Conservatori di Pesaro e Fermo. Su invito
dell'Accademia delle Belle Arti di Bologna, ha inoltre tenuto
una conferenza illustrata sugli aspetti simbolici comuni nell'arte
di Bartók e di Brancusi. Ultimamente ha presentato
in Canada la prima esecuzione del Capriccio di Janacek
per pianoforte e fiati.
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