Bartókiana - Abstracts
                        Fifth International  Congress on Musical Signification, ICMS 5 
                            “Musical Signification between Rhetoric and Pragmatics” 
                        University of Bologna,  November 14-16, 1996 
                        Sotto il segno dell’ orso 
                        Abstract 
                        By Damjana Bratuž 
                          Professor Emeritus,  The University of Western Ontario (Canada) 
                        Questo contributo  proviene dalla sfera dell’insegnamento  pianistico, cioè da quella fucina in  cui si lavora al passaggio del segno scritto alla mano che lo afferra [grasps]. Il processo di significazione  parte dalla decifrazione della partitura e dall’immagine sonica che ne  scatirusce [inner ear], per arrivare  alla parole dell’esecuzione.  
                        Purtroppo,  l’analisi musicale dell’esecutore, mediata dall’orecchio, viene solo raramente  considerata di valore equivalente a quella del teorico accademico (Laske,  1984), anche se lo studio della musica relicto  aurium judicio elimina non solo “la possibilità di spiegare i fenomeni  concreti di ricezione musicale”, ma “persino le possibilità di riconoscere  significati ai discorsi musicali” (Eco, 1988). 
                        Cinque versioni  di un brevissimo esempio, il secondo movimento della Sonatina di Bartók (La danza dell orso, 32”), seguite dalla  registrazione del compositore (1920), sono usate per invertire la comune  procedura di analisi e risalire dall’ascolto all’esame dei codici che  sottostanno alla varietà di decifrazione delle indicazioni stampate. Lo scopo  di questo esame uditivo è di poter individuare le componenti essenziali che  hanno dettato le varie articolazioni, al di là dei concetti di diversa ‘interpretazione’,  di psicomusicologia, di connotazioni, di retaggio culturale, etc.; di  analizzare invece  la scelta comune  dell’obliterazione, della rimozione di segni/indicazioni evidenti, effettuata  da artisti di cultura, risultante in una comune articolazione verticale. L’esecuzione di Bartók è  trattata come un testo non scritto,  rivelatore di una struttura sonora costruita da patterns di accenti, in una varietà di durate, enfasi, intensità ,  articolate in un contesto circolare. 
                        Nel presentare  quest’esperienza a colleghi provenienti da sfere di competenza teoretica e  musicologica, voglio richiamare la loro attenzione ai problemi concreti che gli  esecutori affrontano nel loro studio, e al bisogno di maggiore interazione  nella ricerca di soluzioni                         
                         
                           
                          
                       |