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Dr. Damjana Bratuz
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Visita a Cecilia Seghizzi (2011)

Cecilia Seghizzi

Cecilia Seghizzi

Durante la mia visita a Gorizia nell’ agosto del 2011, grazie al musicologo  Alessandro Arbo, suo grande amico, ho potuto contattare per e-mail la mia vecchia insegnante Cecilia Seghizzi, ora centenaria, i cui corsi di Teoria & Solfeggio, Armonia e Storia della Musica, avevo seguito nei lontani anni ’40.

I suoi brevi messaggi avevano una straordinaria aria poetica. Cecilia si trovava a Grado, e mi aspettava nell’alloggio che aveva comperato dopo essere andata in pensione. Lucidissima, gentile e spiritosa, mi accolse nel suo monolocale, additando al tavolino con le sedie come “il mio salotto”, al fornello  come “la cucina’,  e al sofà   “la camera da letto”…

Una conversazione bellissima seguì  sul balcone, spaziando dal suo lavoro di compositrice e di pittrice, ai miei studi in America, e il mio insegnamento in Canada, alle mie ricerche sulla musica di Bartók, alle nostre antiche conoscenze, ad Arbo e le sue figliole.

Quando ricordammo la serata del 1998 al Centro Lojze Bratuž in onore del suo 90.mo compleanno, e i miei esami di Armonia e Storia della Musica a Trieste dei quali avevo parlato nel mio discorso, Cecilia aggiunse che mio padre, felice dell’ esito degli esami (‘dieci su dieci’), era venuto a prendermi alla stazione di Gorizia con un mazzo di fiori.

Provai una stretta al cuore, non solo perché io avevo dimenticato questo gesto del papà – il mio povero paopà che il destino portò a morire in London, Ontario - ma anche perchè quelli erano tempi di guerra, e per un attimo mi ritrovai nel mezzo di quei giorni, di quelle paure, e in più con la consapevolezza di quello che vi seguì, le morti, la ferocia senza fine. Aver potuto studiare musica nonostante tutto, aver mantenuto la coscienza dell’ esistenza di un’altra dimensione nella vita, fatta di arte, di bellezza, fu per me adolescente una salvezza.

certificate

Notice that my family name is different: it is the one the fascist regime had imposed on us in the early 1930s, when it italianized any Slovene and other foreign names. On top of the document are the fascist emblems of the times.

Avevo portato a Cecilia un piccolo ornament di pizzo, fatto a mano da una ricamatrice del Carso, e Cecilia si disse dispiaciuta di non poter darmi per ricordo uno dei suoi lavori. Guardando in giro, su uno scaffale c’era una pentolina con un disegno carino di un anatroccolo, e me la porse.

Le scrissi dal Canada che la tengo sulla finestra, dove guarda al fiume Thames (!), a un grande parco, e più lontano al campus dell’università.

Cecilia Seghizzi

Cecilia Seghizzi

Links:

L’amore per la vita nei quadri di Cecilia Seghizzi
http://archive.today/bNHb7#selection-981.0-981.50

Omaggio a Cecilia Seghizzi
http://archive.today/72LWs

 

 

E-mail: dbratuz@uwo.ca
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